Bio

Marongiu & I Sporcaccioni nascono come gruppo rock blues che si esprime in dialetto bisiaco (o bisiacco) nel 2004. La loro provenienza è quella della provincia di Gorizia, nello specifico l’insieme dei paesi costituenti la “Bisiacaria”. Il cognome Marongiu è di origini sarde e fa riferimento al fondatore del gruppo.

Celebri e discussi per dei live incendiari scolpiti nella memoria degli autoctoni -benché privi di un prodotto discografico che ne restituisca la magia-, a maggio del 2015 aprono un concerto dei Rumatera a Trieste e restano folgorati dalla fusione di dialetto veneziano da una parte e gestione professionale del palco dall’ altra. Lentamente e andando per tentativi, irrobustiscono la loro esperienza di studio con il disco autoprodotto Una vita in panchina del 2017 -mixato da Stefano Pivato- e già nel 2018 registrano al CosaBeat Studio di Villafranca di Forlì il suo seguito Austria & Puttane con il chitarrista e produttore Antonio Gramentieri, che avvalendosi di una squadra di solidi musicisti riesce a catturare l’essenza ruvida e poetica dei ragazzi.

Galvanizzati dalla buona accoglienza riservata all’ultimo disco, a novembre del 2019 i muli rientrano in studio per registrare Mulo de paese, sintesi completa dell’epos del barbaro popolo bisiacco.

Al timone c’è sempre Don Antonio, con Francobeat in regia e Roberto Villa a mettere a disposizione la Sala d’Incisione L’Amor Mio Non Muore (Carpena, Forli’), dove il sistema analogico presiede il digitale e non viceversa. Ne escono tredici pezzi di grande immediatezza.

Complice la pausa imposta dal Covid, nel 2021 I Sporcaccioni trovano energie ed ispirazione per portare a termine il disco dal titolo emblematico Aspettando Romolo, dove ad un ipotetico LATO A frizzante e memore della lezione power-pop primi ’80, segue un LATO B con brani maggiormente dilatati e introspettivi. Fiducia totale per Don Antonio anche in quest’occasione.

Comments are closed.